XI legislatura – Tornata del 20 marzo 1873
Di Rudinì. Ma di questo non mi meraviglio. Egli è, o signori, che la corda del patriottismo vibra potentemente in tutti i cuori; egli è, o signori
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Signori, voi chiedete l'impossibile, o meglio, voi chiedete la rovina delle finanze nazionali, voi chiedete un aumento di spese di 50 milioni annui
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debito nostro. Se voi credete che per assicurare la difesa dello Stato sia necessario di fare nuove spese, ebbene, o signori, venite a chiederle
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Io mi maraviglio, o signori, che l'onorevole Sella abbia potuto sospettare che questi pensieri non fossero nell'animo mio.
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manifestate per lo passato, o se intende di doverle mutare.
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L'Italia, è doloroso il dirlo, non è in condizione di fare con eguale sollecitudine quello che ha saputo fare la Francia, ma io credo, o signori, che
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Ora io credo, o signori, che bisogna contemperare una cosa coll'altra, che, quando si tratta di decidere dei grandi interessi della nazione, bisogna
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indispensabili. Io intendo che alcuni stimino loro dovere di rifiutare qualunque gravezza, di rifiutare qualunque sacrifizio, ma lasciate, o signori, a
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Coloro, o signori, che si associarono a me nella proposta, che ho l'onore di sviluppare, non potevano, non dovevano dimenticare la gravità della
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Adunque, nel votare questa mozione, o sia quella
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patria, e che, conquistato una volta questo supremo bene, vigila con trepidazione e con ansia a che nessuna minaccia interna o di fuori venga a metterlo
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Io vi prego, o signori, di considerare che questi due quesiti si connettono strettamente ed hanno un'intima relazione fra loro, che anzi io potrei
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più indeterminata e generica dell'onorevole Nicotera, o sia quella più limitata e precisa degli onorevoli Di Rudinì e Finzi, dobbiamo pronunziare un
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condizioni per formare un buon esercito, e fra le altre, vi indicava altresì il tempo. Voi non potete, o signori, accrescere a grado vostro la quantità, e
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Resta, o signori, il terzo elemento, cioè finanziario ed economico, del quale poco mi rimane a dire, dopo il discorso di ieri dell'onorevole Sella.
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s'impadronissero nella patria loro del governo cui agognano, sarebbero a noi infesti o minacciosi. L'acquisto di Roma e l'avere distrutto il potere
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Io non sono, o signori, così speculativo da disconoscere quanta parte la forza abbia nel mondo; certo può assai la forza negli eventi umani; ma
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sentimenti torbidi o ambiziosi, nè cerchiamo altro che di mantenere i nostri diritti senza offendere gli altri: e di svolgere le nostre facoltà nelle scienze
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l'ordine pubblico o almeno la vita economica del paese.
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essenziali attribuzioni, spetta alla Camera di spingerlo ad operare. Per me, o signori, io non conosco che un partito solo ragionevole in simili
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Io non domando quale sia l'opinione del ministro della guerra, non domando quale sia l'opinione del ministro degli affari esteri, o di quello delle
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, gliene desse il mandato. Ma quando si tratta della salute del paese, quando ci va dell'essere o non essere della nazione, il Ministero non deve aver
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Non invertiamo, o signori, gli uffici. Ciascheduno osservi i propri doveri, l'Assemblea faccia la parte sua, faccia la parte sua il Governo; e però
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milioni, sarà indispensabile di portare la spesa ordinaria a 160 o 165 milioni.
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300,000 uomini veramente presenti ed in prima linea, con 200,000 uomini di milizie o truppe di riserva.
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Pare che essi vogliano solo accelerare le spese straordinarie, le quali, come ho detto, si riassumerebbero complessivamente a 170 o 180 milioni, dai
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Un altro equivoco o almeno un semi-equivoco sta, a mio avviso, nelle manifestazioni e nelle spiegazioni date dai proponenti di alcuni ordini del
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fabbricazione di sessanta batterie di nuovo materiale, con riserva di portarle fino a cento o centoventi. Ma neppure in ciò vi è urgenza immediata, nè si
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L'onorevole mio collega il ministro delle finanze dice: qui non si tratta di una spesa di 40, 50 o 60 milioni per una volta tanto e che non avrà più
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È per me una necessità assoluta, o signori, di stare nel concetto del pareggio, quale fu da me delineato alla Camera nel 1871, tanto più che nella
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Io debbo rispondere che nessuno può assicurare della riuscita di una guerra. Si facciano o non si facciano queste spese, certamente non posso
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In quanto a dare una garanzia, se si trattasse solo della mia vita, io potrei darla piena ed intiera; ma in quanto al dire se andrà bene o male
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che egli si propone. Se non si potesse stare nei mezzi che io tratteggiava nel pareggio, allora dovrei dichiarare, o signori, che il concetto del
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dall'attuazione o non attuazione del quale potrebbe dipendere l'esistenza o non esistenza d'Italia.
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Così parlando, o signori, voi dovete ben comprendere che io intendo accennare ad una preparazione di guerra; giacchè, una volta poi che questa
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. Imperocchè, o signori, qualora per parte mia si oltrepassassero questi limiti, succederebbe ciò che diceva nella tornata di ieri, cioè che vi avrei
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trattasse della spesa di soli 80 milioni, per una sola volta, non sarebbe alieno dall'assentirvi. Ebbene, o signori, se l'onorevole Sella è in questa
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La Francia, come sapete, o signori…
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Musolino. In verità, o signori, quando si parla di armamento immediato, non si può stare nel vago. Armare pel piacere di armare sarebbe una follia
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Sì, o signori, noi ci troviamo completamente disarmati, ed in caso di collisione colla Francia, saremmo alla discrezione del nemico.
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Ma, per brava che sia tale gente, credete voi, o signori, che con 280 mila uomini si possa tener testa ad un'invasione di 600 mila francesi?
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E qui io vi ripeterò il dilemma che vi faceva il 27 novembre: o voi volete munire tutti i punti vulnerabili del littorale che, per essere
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Delle seconde categorie è inutile discorrere giacchè, in generale, esse non hanno la menoma nozione o pratica militare. Solo alcune classi hanno
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delle isole; cosa che potrebbe ottenersi anche in un anno, trattandosi di opere da eseguirsi mediante lavori di terra, senza alcuna o pochissima
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I vostri clamori, o signori, non mi scoraggiano. Io non parlo a chi non vuole ascoltare, ma agli uomini di buona volontà, al paese, alla storia. Non
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Quanto alle altre risoluzioni che vennero presentate, esse comprendono più o meno dei concetti i quali mirano in modi e significazioni diverse là
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sarebbe necessario di ricorrere nè a nuove imposte nè a prestiti, e neppure ad emissione di nuova carta monetata. Insomma, o signori, la pregiudiziale
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milioni e bisogna aggiungere al bilancio straordinario, già votato, di 12 milioni una somma di 5 o 6 milioni all'anno; 5 o 6 milioni da una parte e
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di 20 o 22 milioni.
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Per passare a questo stato di organizzazione è d'uopo che il bilancio ordinario sia di 165 milioni e lo straordinario di 17 o 18 milioni. Vale a dire
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Accademia della crusca
